Benessere & Bellezza

Mente, corpo e spirito: una cosa sola per il benessere olistico

Dire che mente e corpo sono in connessione è una consuetudine, soprattutto in una società in cui le disquisizioni sul benessere sono all’ordine del giorno, al pari delle conversazioni riguardo il meteo durante le prime esperienze con la lingua inglese.

Se da un lato si tratta di un traguardo, dopo anni in cui la medicina tradizionale occidentale si è limitata ad un approccio curativo (a dispetto di quello preventivo), oggi suona come un’informazione superata, una nozione di massa e tuttavia superficialmente semplificata.

Secondo il benessere olistico, infatti, mente e corpo non sono meramente due entità collegate tra loro: la mente è, a tutti gli effetti, una parte del corpo, dell’organismo. In altre parole, non ha una sua esistenza isolata o autonoma; è un organo del corpo stesso. Ciò che il corpo percepisce a livello sensoriale è l’eco di emozioni e pensieri, mentre quello che configuriamo nella nostra mente è il riflesso di ciò che avviene nel corpo fisico.

Un cortocircuito tra queste due parti è la causa dello stress. Le generalizzazioni su questo termine abbondano e ci affrettiamo a imputare la produzione di stress, cortisolo, epinefrina e norepinefrina ad eventi limitati, come il lavoro, un trasloco, un lutto.

Ma il vero bug che causa stressore o pressione è la mancanza di unione tra corpo e mente, una lacuna dell’organismo conosciuta in Medicina Classica Cinese come “frattura spazio-temporale”: avviene proprio che due dimensioni non riescono a contenersi a vicenda.

Mentre, se proprio lo volessimo, la mente potrebbe funzionare all’infinito, il corpo riconosce un eccesso di stimoli, fermandosi quando non ce la fa più.

La concezione olistica del benessere non si ferma tuttavia all’uniscono di corpo e mente, bensì contempla una terza misura dell’essere, lo “Shen”. Secondo la Medicina Classica Cinese, lo spirito rappresenta l’unità della persona, il luogo in cui pensieri emozioni e stimoli fisici sono integrati. Lo “spirito vitale” nasce a livello embrionale ed è fatto unitariamente da psiche e soma.

Qualsiasi malattia o difficoltà è dunque da imputare ad un’inequa distribuzione di queste tre componenti, a degli scompensi tra di essi, a delle perversioni energetiche. È necessario nutrire lo Shen, raggiungendo la consapevolezza nella riscoperta della salute individuale e modificando lo stile di vita giorno dopo giorno con ogni parte del sé.

A livello inconscio, discipline come lo sport o la musica, hanno il potere silenzioso di aiutare l’avvicinamento e la sovrapposizione di queste parti: il copro accelera, la mente decelera e lo spirito si libera.

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