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RIFUGIO LAGO NAMBINO: Uno luogo dell’anima

«Quando sono arrivato a Milano ho pensato, “Mi sono perso la metropolitana fino ai 20 anni! Mi pareva di essere nel paese dei balocchi”. Poi mi sono chiesto se valesse la pena perdersi il contatto con la natura, l’aria buona.» spicca quest’immagine nel racconto di Luca D’Acquisto, 30 anni, amministratore dell’attività di famiglia, che include il Rifugio Lago Nambino di Madonna di Campiglio, tramandato da quattro generazioni, situato a 1.780 m s.l.m. e immerso tra il gruppo montuoso dell’Adamello e le splendide cornici del Brenta.

«Sono cresciuto all’aperto con mia cugina. Trascorrevamo tutta la giornata tra i boschi e i torrenti di montagna, ad arrampicarci sugli alberi, a costruire case di legno, a pescare…»

Due vite opposte, fra la città e le Dolomiti. La vita dei rifugisti è affascinante, ma gestire un rifugio di montagna significa anche fare fatica: stabilirsi in un ambiente isolato, raggiungibile unicamente a piedi. D’estate non ci si muove dal posto, mentre d’inverno ci sono molte cose a cui pensare: l’accessibilità del sentiero, la pulizia del piazzale, la legna per scaldare.»

C’è la storia di una famiglia di quattro generazioni e di quasi un secolo nel rifugio che pare uscito da un libro delle fiabe, sulle rive di un lago alpino: negli anni Trenta la prozia di Luca eredita una parte di terreno del luogo. Da qui in poi, il bis nonno Giovanni e il nonno Renzo intravedono possibilità di crescita e ampliano la proprietà con camere e ristorante, fino a quando, nel 2007, il rifugio viene completamente ricostruito.

Un altro progetto da evidenziare è senz’altro il “Sentiero Sbarrierato Patascoss-Nambino”, che consente a tutti di raggiungere il posto, anche a persone diversamente abili. Una via aperta solo d’estate a causa del pericolo di slavine in inverno.

Un luogo incantato, che d’estate si tinge di tutte le tonalità del verde, mentre d’inverno, si avvolge dalla purezza della natura, in un candido paesaggio completamente innevato. Anche il lago si ghiaccia interamente.

«Se dovesi pensare alla stagione più bella, direi l’autunno: la superficie del lago riflette tutti i colori del foliage, in uno spettacolo di sfumature cangianti.»

Nel dubbio, andate a vederlo in tutte le stagioni: è aperto tutti i giorni da giugno a settembre e dal venerdì alla domenica da ottobre, festività incluse. Si raggiunge in 25 minuti a piedi da Madonna di Campiglio.

 

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