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PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA

Il Parco Naturale Adamello Brenta (625,83 kmq) è la più vasta area protetta del Trentino. Istituito nel 1967, si estende nel Trentino occidentale e comprende i gruppi montuosi dell’Adamello e del Brenta. È attraversato dalla Val Rendena e circondato dalle valli di Non, di Sole e Giudicarie. Con un’altitudine che va da 477m sino a 3558 m, è uno degli scenari più spettacolari da scoprire in ogni periodo dell’anno. Ce ne parla il Presidente Walter Ferrazza in un’intervista esclusiva per Lefay Magazine.

Partiamo dalle basi: cosa significa “Parco Naturale”?
Per me “Parco Naturale” significa “amore per la vita”.
Oggi la consapevolezza attorno allo “sviluppo sostenibile” ci porta a considerare i parchi come aree privilegiate per la salvaguardia dell’ambiente, ma anche come laboratori di convivenza tra uomo e natura. L’uomo deve
essere visto come parte integrante dell’ambiente naturale e le sue azioni vanno valutate alla luce del principio della “conservazione attiva”. L’esistenza dei parchi va considerata come una parte di quello sforzo collettivo che l’umanità è chiamata a fare per assicurare un futuro fatto di benessere, qualità della vita, sicurezza e salute.

Quando parliamo di sostenibilità Lei parla spesso anche di “durabilità”…
Il termine “sostenibilità” è un concetto moderno e rappresenta l’evoluzione del più antico “durabilità”, utilizzato già nel 1300. A mio avviso quest’ultimo rende meglio perché racchiude sia l’origine, sia il futuro del concetto di conservazione.
Oggi le nostre scelte quotidiane sono più attente e la consapevolezza del bisogno di durabilità ci ha fatto riscoprire un rapporto simbiotico con la natura. Abbiamo appreso i danni provocati dalla rivoluzione industriale e l’impronta ecologica dell’umanità, che ha superato la capacità della natura di rigenerarsi. I cambiamenti climatici restano la grande battaglia, per la quale sono nati gli strumenti d’intervento: l’Accordo di
Parigi, l’Agenda 2030 e, da parte della Provincia Autonoma di Trento, la strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile. Oggi costruiamo edifici più efficienti, promuoviamo il recupero e la longevità dei prodotti, educhiamo ai consumi consapevoli, premiamo i comportamenti ecosostenibili: siamo in grado di interagire in maniera più adeguata con l’ambiente, ma abbiamo ancora molta strada da fare.

In che modo Parco e turismo possono convivere?
Il turismo è ed è stata una risorsa fondamentale del nostro territorio. È sempre più necessario che il Parco sia protagonista nel conciliare le esigenze delle sue comunità e dell’ambiente, disciplinando la presenza dei visitatori.
Per questo il Parco partecipa alla messa a punto di strategie per un turismo “diverso”, un turismo “lento”, più avanzato e sostenibile, tramite iniziative dirette, come il Piano della mobilità (sforzo premiato dalla Fondazione Santagata AWARD come miglior progetto italiano 2021 sul versante della sostenibilità) o l’adesione alla Carta europea dello sviluppo sostenibile. I cardini del nostro impegno sono da sempre: rispetto, sicurezza, spazio, salubrità.

Quali sono gli itinerari più iconici di Pinzolo?
È come chiedere ad una madre di scegliere il più bello dei figli! L’ambiente, il paesaggio e la cultura identitaria rendono ogni angolo del Parco un posto meraviglioso per tutti d’estate e d’inverno.
Si può scegliere la vicina Val Genova, lungo il sentiero delle cascate di Nardis, Lares, Casina Muta e Pedruc fino ad avventurarsi fino al Corno di Cavento a 3402 m, a scoprire i segni della Prima Guerra Mondiale. Per una facile escursione in ogni stagione, si può optare per la Val Nambrone, dal pascolo dell’Amola verso la cascata omonima. Le famiglie possono percorrere il sentiero che conduce al lago Nambino, da Patascoss, o anche dalla stessa piana di Nambino.
Per chi non ama camminare, i pullman e le navette del sistema “mobilità collettiva” portano ai principali punti panoramici e oltre 170 proposte consentono di scoprire il territorio e le sue tradizioni.
Infine, i centri visita, come la “Casa del Parco–Geopark”, nella vicina Carisolo, rappresentano delle “vetrine tematiche” sull’area protetta.

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